Il caffè greco

Caffè e territorio

La Grecia è celebre per la sua antica storia, fatta di miti, eroi, grandi condottieri, filosofi, letterati che hanno influenzato il mondo intero. Un Paese ricco di bellezza e di incantevoli testimonianze di un passato magnifico e glorioso. Ma la Grecia è anche la meraviglia dei suoi luoghi, dei paesaggi, delle isole, delle atmosfere che sembrano scolpite nel tempo. Un tempo che non ha spazio per la frenesia e che predilige i ritmi lenti, che offrono la possibilità di assaporare la bellezza delle cose. Non a caso, uno dei simboli della nazione ellenica è il caffè. I greci amano questa bevanda allo stesso modo di come la amano gli italiani e la consumano in tutte le sue varianti. Ma la preferita in assoluto, senza alcun dubbio, è il cosiddetto caffè greco.

Caratteristiche e storia

Il caffè greco è diverso dal nostro tradizionale espresso. È più lungo e ricorda un po' quello americano, ma con un sapore molto più intenso e aromatico. Nella sua preparazione è identico a quello turco, che in effetti si diffuse in Grecia ai tempi della dominazione ottomana. Il nome venne trasformato in caffè greco solo dopo l'invasione di Cipro da parte dei turchi, nel 1974. E da lì si svilupparono anche le caratteristiche tipiche dell'attuale caffè greco, rispetto al quale esistono quattro modalità di consumo. In Grecia, infatti, non si usa servire lo zucchero a parte, pertanto, quando si ordina o ti viene offerto un caffè devi conoscere la modalità che preferisci. La prima, sketos, significa senza zucchero, quindi è un caffè amaro e dal sapore particolarmente forte. La seconda, metrios, prevede un cucchiaino di zucchero, quindi è poco dolce. La terza, glycos, con due o tre cucchiaini di zucchero, quindi con un sapore abbastanza dolce. La quarta, variglikos o vrastos glikos, consiste in un caffè molto zuccherato e bollito più volte. Di solito il caffè greco è accompagnato da un vassoio di loukoumia, degli squisiti dolcetti tradizionali.

Come preparare il caffè greco

La preparazione del caffè greco segue un rituale preciso, utilizzando il tradizionale pentolino, chiamato briki. Si versa l'acqua nel briki, quindi si mette la polvere di caffè macinato nell'acqua, mescolando con un cucchiaino. Se non lo si beve amaro, si aggiunge lo zucchero in base ai propri gusti. Si fa bollire l'acqua con il macinato, a fiamma bassa. Quando in superficie appare una schiuma densa e scura, si può spegnere la fiamma. A questo punto, il caffè si versa nelle tazzine e si lascia riposare per qualche minuto, in modo che la polvere di caffè rimasta si depositi sul fondo. In Grecia, in particolare a Salonicco dove ha avuto origine, è molto diffuso anche il caffè greco freddo. Si prepara come quello caldo tradizionale, lo si lascia raffreddare, quindi si aggiungono un cucchiaino di latte condensato e un cubetto di ghiaccio. Anche in questo caso, in fase di preparazione, si sceglie la quantità di zucchero.

Il simbolo di uno stile di vita

Il caffè greco è il simbolo dello stile di vita greco. Il modo in cui viene consumato, infatti, è lontano dalla frenetica rapidità che possiamo osservare in Italia. Il caffè veloce al bancone non rientra nella cultura greca, anche per la modalità di preparazione della bevanda. Nel Paese ellenico, il caffè si beve seduti comodamente nel locale tipico, chiamato kafenion, che è presente in ogni città o paesino della Grecia. Sono luoghi nei quali ci si gode l'esperienza della degustazione del caffè, tra chiacchiere, partite a scacchi, a carte o a dama. Oppure, come accade in altri contesti europei, mentre si legge o si studia. La degustazione del caffè è un rituale e richiede attesa e dedizione. Un momento di relax e di ricercata e necessaria lentezza. Qualcosa che rende ancora più affascinante e intenso il sapore del caffè.

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