Caffè Barbera e le buone pratiche per un'economia circolare
Per perseguire l'obiettivo della sostenibilità e della riduzione dell'impatto ambientale, è necessario compiere scelte decise e intraprendere una direzione chiara. Tali scelte richiedono l'attuazione di determinati comportamenti, le cosiddette buone pratiche, attraverso cui si persegue l'obiettivo del cambiamento. Per il futuro del Pianeta, per una svolta ambientale, ciascuno deve fare la propria parte con convinzione. A cominciare dalle imprese e da chi governa i processi di produzione. Caffè Barbera, come è noto, è un'azienda che unisce il valore della tradizione a quello dell'innovazione. Uno sguardo volto verso ciò che il passato ha costruito con passione e un altro rivolto al futuro e alle esigenze di tutela del nostro Pianeta.
L'economia circolare
L'economia circolare è un modello di produzione che mira all'estensione del ciclo di vita dei prodotti, riducendo al minimo gli scarti e i rifiuti. Un modello che si basa sulla condivisione, sul riutilizzo, sulla riparazione e sul riciclo dei materiali e prodotti esistenti. Quando i prodotti terminano la loro funzione, i materiali che li compongono, laddove possibile, vengono riciclati e immessi nuovamente nel ciclo produttivo. In questo modo, si riducono gli sprechi e i rifiuti e, di conseguenza, l'impatto sull'ambiente, generando inoltre ulteriore valore. Un modello sostenibile che contrasta con quello tradizionale sempre più basato sulla produzione e sul consumo "usa e getta".
Le buone pratiche di Caffè Barbera
Caffè Barbera, da tempo, mette in atto comportamenti produttivi virtuosi, orientati verso un modello di economia circolare. L'azienda, infatti, sta lavorando per riuscire ad attuare questo tipo di politica, valutando le diverse alternative applicabili alle varie fasi della produzione. Come ad esempio, la tostatura del caffè, durante la quale si produce una grande quantità di scarto vegetale, denominato "pellicola vegetale del caffè" o "silverskin". Tale scarto, anni fa, veniva gestito come rifiuto, oggi invece diventa un sottoprodotto e viene venduto e riutilizzato da altre aziende. Esso, infatti, è usato nel settore dei fertilizzanti o negli impianti di produzione di biopolimeri che poi vengono impiegati nella realizzazione di manufatti. In questa maniera, si è sviluppato un modello industriale più sostenibile, che mira a costruire un sistema di economia circolare, basato sul recupero e la riconversione dei materiali di scarto delle lavorazioni. Scarti che, come detto, possono trovare applicazione in altri settori, dalle bioplastiche alla produzione dei fertilizzanti. Inoltre, gli scarti del caffè possono essere impiegati anche nel campo dell’edilizia. Essi, infatti, possono essere usati come aggregante nella creazione di una nuova miscela di calcestruzzo altamente sostenibile.
Il ciclo dei rifiuti: gli imballaggi sostenibili
Per favorire lo sviluppo di un modello fondato sull'economia circolare, diventa fondamentale anche la scelta di quei materiali che diventano inevitabilmente rifiuti. Il riferimento è chiaramente agli imballaggi, al packaging. Confezioni, cialde, capsule sono tutti elementi che, dopo l'utilizzo, diventano scarto. Ecco perché è necessario scegliere materiali compostabili, che possano "riprendere vita" attraverso il riciclo. Caffè Barbera, ad esempio, per il confezionamento delle buste di caffè sta aumentando l’impiego di imballaggi senza alluminio, quindi facilmente riciclabili. Inoltre, è stata creata una gamma di miscele in cialde compostabili, vale a dire cialde monodose confezionate secondo lo standard internazionale E.S.E. (Easy Serving Espresso). Si tratta di prodotti compatibili ed utilizzabili con tutte le macchine per cialde in carta. Tutte scelte, insomma, che permettono di ridurre notevolmente l’impatto ambientale e di promuovere l'economia circolare.
La strada verso la piena sostenibilità dell'economia è lunga, ma bisogna cominciare a percorrerla, cambiando le cose, passo dopo passo.