Il caffè in Italia durante l'estate: rito irrinunciabile, con qualche variazione

Il grande caldo è ormai arrivato. La canicola estiva surriscalda le nostre giornate e ci costringe a modificare le nostre abitudini e ad adeguarle alle alte temperature. Con l'estate già nel pieno, infatti, ogni cosa, dal lavoro alle normali commissioni, dall'alimentazione allo svago, viene organizzata tenendo conto del clima. Se alcune abitudini vengono accantonate temporaneamente, altre vengono mantenute ma leggermente modificate. La più irrinunciabile, quella che resiste al clima e al passare delle stagioni, è senza dubbio il caffè! Un rito quasi sacro, necessario, un immancabile piacere quotidiano.
Il caffè nei mesi caldi
Quando il caldo estivo invade le città italiane, anche il caffè cambia, quantomeno per quel che riguarda il modo e i luoghi in cui lo consumiamo. Tuttavia, esso mantiene immutata la sua assoluta centralità. E tutto sommato conserva anche la sua forma abituale, ossia quella rappresentata da una tazzina fumante. A luglio, infatti, con il termometro che supera i 35 °C, si potrebbe pensare che l’espresso caldo perda fascino. Eppure non è così. Il caffè bollente resta — anche in piena estate — un’abitudine radicata. Per molti, è una questione di identità, di rassicurante certezza. È il fascino del rito che si rinnova quotidianamente. Una tazzina a colazione o anche dopo pranzo, malgrado il sole alto, non si discute. Senza l'abbraccio rasserenante e aromatico di un espresso fumante, la giornata non sarebbe la stessa. Ma qualcosa, come dicevamo, cambia.
Questione di...tempo e di luogo!
In estate, infatti, il tempo sembra scorrere diversamente. Tutto rallenta, i ritmi necessariamente si rilassano, le pause si moltiplicano. E con le ferie...anche le sveglie si posticipano! Il primo caffè della giornata, dunque, arriva con meno frenesia e magari si sorseggia in balcone o sul terrazzo. Quello del pomeriggio diventa un'occasione per donarsi un po' di energia o magari un pretesto per staccare dal lavoro e cercare un po’ di ombra. Il caffè serale —più raro in inverno — d’estate si trasforma in passeggiata, in una tazzina dopo cena, magari sul lungomare, con una brezza che accarezza gli abiti leggeri.
Il caffè, fotografia dell'estate
In generale, nella calda stagione, il caffè è anche una fotografia di luoghi e di usanze. Lo si può bere in qualche suggestiva località della Liguria, seduti sul muretto del porto, o in Trentino, prima di una escursione in quota, o in Sicilia, dentro una granita caffè e panna, o in Salento, davanti al mare, con il ghiaccio e il latte di mandorla. Nelle città italiane spopolano cold brew, affogati al caffè, cappuccini con ghiaccio, caffè shakerato con ghiaccio e zucchero liquido e perfino espresso servito con scorza d’arancia o con acqua tonica. Ogni angolo d’Italia, dunque, ha il suo modo di declinare il rito, ma la costante è che — anche nei giorni più torridi — il caffè resiste. Si trasforma, ma non scompare.
Freddo o caldo, il caffè vince sempre!
Insomma, che si tratti di una tazzina fumante bevuta all’ombra di una barca o di un bicchiere trasparente pieno di cubetti di ghiaccio e mandorla, o di una pausa silenziosa con vista sul mare, il caffè resiste al caldo estivo. È un invito a fermarsi, anche solo per pochi minuti, per sentire che, anche nel cuore dell’estate, certe abitudini non svaniscono.