Ortigia, l’isola che ha attraversato la storia

Caffè e territorio

Ortigia è il cuore dell'antica città di Siracusa. Patrimonio dell'Umanità Unesco, l'isola offre tracce e  testimonianze di una gloriosa storia millenaria.

Ortigia rappresenta il cuore dell'antica città di Siracusa. Dichiarata Patrimonio dell'Umanità Unesco nel 2002, accoglie numerose testimonianze di una storia millenaria.

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Un'isola al centro di Siracusa

Ortigia è un'isola alla quale si accede attraverso due ponti, l'antico ponte Umbertino e il moderno ponte Santa Lucia. È il centro storico di Siracusa, dove hanno sede le principali istituzioni locali. I suoi vicoli, le tracce visibili della antica viabilità greca, il suggestivo lungomare che si affaccia a ponente e a levante, incantano i visitatori. La luce dell'alba e del tramonto, che si riflette sul mare e sulle pietre dei suoi edifici, trasforma l'isola in un quadro dai colori cangianti. Ortigia vuol dire anche storia e tradizioni, come le feste religiose dedicate a Santa Lucia o all'Immacolata, con le processioni e i prodotti tipici (cuccìa o zuccàro).

Un museo a cielo aperto

Le testimonianze storiche e artistiche sono tantissime, al punto che possiamo definire questo luogo un vero museo a cielo aperto, da visitare e ammirare. I templi greci, le chiese maestose, le fortificazioni spagnole (come il Forte Vigliena), i castelli federiciani (come il Castello Maniace). E poi gli edifici in stile barocco, liberty, rococò, il quartiere giudaico, i bagni ebraici, gli ipogei, le piazze, le fontane, l'antico mercato. E naturalmente il mare, i pescherecci, l'antico porto grande, il golfo di Ortigia e il suo profilo che narra leggende e battaglie epiche.

Il tempio di Apollo e l'Artemision

Tra i monumenti più importanti spicca sicuramente il tempio di Apollo, risalente al VI secolo a.C.. Esso è il più antico tempio dorico della Sicilia o quantomeno il primo tra quelli peripteri con colonne di pietra. Dopo varie trasformazioni, il tempio venne riscoperto nel 1860 e poi riportato alla luce grazie agli scavi dell'archeologo Paolo Orsi negli anni Quaranta. Oggi può essere ammirato da chiunque si trovi a passare tra la via del mercato e il centrale corso Matteotti. Un altro tempio è quello di Artemide (o Artemision), ritrovato in via Minerva, sotto il palazzo Vermexio (sede del Comune), accanto al Duomo. Si tratta di un tempo in stile ionico, del VI secolo a.C., mai completato. Di questo luogo di culto dedicato ad Artemide, rimangono i frammenti di un capitello e la parte inferiore di una colonna.

Il Duomo: da tempio a cattedrale

Accanto all'Artemision, nella centrale piazza del Duomo, si trova il tempio di Atena (o Minerva), inglobato proprio nella struttura della cattedrale. Il tempio venne eretto nel V secolo a.C. per celebrare la vittoria contro i Cartaginesi nella battaglia di Imera. L'edificio sacro venne riutilizzato come luogo di culto cristiano e, ancora oggi, sul fianco sinistro del Duomo, sono visibili le colonne e lo stilobate. All'interno della cattedrale si possono osservare anche 9 colonne del lato destro e due antistanti la cella. Lo stile architettonico del Duomo, invece, è essenzialmente barocco all'esterno, mentre al suo interno, si individuano tracce di epoca medievale. Il Duomo custodisce anche il simulacro di Santa Lucia, patrona della città. attuale.

La fonte Aretusa: il mito e il papiro

Affacciata sul mare del porto Grande, accanto al lungomare Alfeo, la fonte Aretusa è uno dei luoghi più affascinanti dell'isola. La fonte, con al centro una folta vegetazione di papiro (Siracusa è l'unico papireto spontaneo in Italia), riversa le sue acque dolci in mare. Una particolarità che si spiega con il celebre mito di Aretusa e Alfeo, che la rende un vero e proprio simbolo di Siracusa. Anche la fonte ha subito nella storia diverse trasformazioni (fu anche inglobata nelle fortificazioni spagnole) fino a giungere ai giorni nostri nella sua forma attuale.

I bar di Caffè Barbera

Vicino a Ortigia, puoi trovare il nostro caffè al Royal Lounge Bar, in corso Umberto 62, appena fuori dal ponte Umbertino.

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