Caffè e vino, una coppia insolita e affascinante

Chicche di caffè

Settembre, in Italia, è uno dei mesi simbolo della vendemmia, della raccolta dell'uva, un rito antichissimo e ricco di suggestioni. Un momento nel quale la sapienza dell'uomo e la generosità della natura si incontrano, da secoli. Nonostante quest'anno la siccità abbia fatto temere conseguenze drammatiche, tutto sommato la vendemmia sarà positiva, non abbondantissima ma buona. E dalla vendemmia, dall'uva raccolta dipende anche il prodotto che in assoluto la celebra: il vino. Quello del vino è un universo ricco e composito, fatto di storia, lavoro, studio, tecnica, passione e tanto tanto altro. Un universo che, pur nella sua diversità, somiglia molto a quello del caffè. Caffè e vino, a primo impatto, sono considerati due elementi lontani, due protagonisti distinti di mondi che non parlano tra loro. Sembra così, eppure così non è.

Due mondi che si somigliano  

Prima di tutto va detto che i due mondi, caffè e vino, nonostante abbiano origini e natura differenti, hanno molte caratteristiche in comune. La spasmodica attenzione per la materia prima, gli studi, la cura sempre maggiore per la qualità, le innovazioni tecnologiche, sono solo alcuni elementi simili. Poi c'è tutto il panorama dell'approccio esperienziale, con i percorsi sensoriali, le degustazioni e gli eventi connessi. Insomma, nel proporsi alla platea sempre più ampia di appassionati o di soggetti interessati, vino e caffè sono molto speculari. L'idea che il prodotto vada oltre la tazzina o il calice, la confezione o la bottiglia, svelando un mondo molto più ampio, è ormai acquisita. Così come le esperienze di assaggio e di conoscenza attraverso il gusto, un tempo prerogativa del vino, fanno oggi pienamente parte anche del pianeta caffè. Ecco, allora, che i tratti distintivi si dissolvono un po', lasciando spazio a quelli comuni e alle somiglianze. 

Le strane fusioni tra caffè e vino

Ma non è solo una questione di mondi che si somigliano. Ci sono anche dei casi di unione tra caffeina e vino. Ne segnaliamo due che hanno ricevuto maggiore attenzione. Uno è il CoffVee, un prodotto realizzato da un chimico dell'Università del New Hampshire. Si tratta dell'unione tra chicchi di caffè (qualità Arabica) e il resveratrolo, un composto realizzato con l'uva e presente nel vino rosso. Il CoffVee contiene tutte le proprietà benefiche del vino e del caffè, è un buon antiossidante e un antidepressivo. Un altro caso, che viene dagli Stati Uniti, è quello dell'Apothic Brew, un vino che mette insieme alcool e caffeina. Non contiene molta caffeina, ma ha un'aroma di caffè che dà a questo vino un retrogusto molto particolare. 

Il giusto abbinamento

Al di là di queste sperimentazioni, che possono piacere o no, sicuramente la scelta preferibile è quella di non unire caffè e vino in un'unica bevanda. Molto più gradevole sfruttare separatamente le peculiarità di entrambe, godendo dell'esperienza che ciascuna regala. Sorseggiare amabilmente un calice di vino durante un pasto e poi, al termine, chiudere assaporando un buon caffè: due momenti irrinunciabili che ritemprano. Meglio allora vivere in modo separato tutte le sensazioni che queste azioni riescono a restituirci. Sicuramente, poi, ci sono delle scelte di abbinamento consigliate, quando si ha che fare ad esempio con dolci al caffè. In questo caso, sono preferibili vini liquorosi, come Marsala o Passito o anche il Moscato (soprattutto con dolci al caffè e frutta secca).

Insomma, vino e caffè sono diversi tra loro, ma vanno molto d'accordo!

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