Come coltivare i funghi con i fondi di caffè
Ogni giorno, milioni di tazzine di caffè vengono preparate e consumate a casa, in ufficio o al bar. Un rito quotidiano che permette di iniziare al meglio la giornata o di godersi un momento di pausa. Ciascuna di queste tazzine lascia dietro di sé una grande quantità di fondi di caffè. Una risorsa preziosissima, poiché può essere utilizzata in tantissimi ambiti. Il giardinaggio e alcuni tipi di colture sono certamente quelli nei quali essi vengono usati con maggiore frequenza e successo. Grazie alle loro proprietà nutritive, infatti, i fondi di caffè possono diventare un substrato ideale, ad esempio, per la coltivazione di funghi. In particolare, la coltivazione del Pleurotus ostreatus, noto anche come fungo ostrica.
Terreno ideale per i funghi: le ragioni
I fondi di caffè, dunque, sono un terreno ideale per i funghi. Basti pensare che con un solo chilogrammo di fondi di caffè si può produrre fino a mezzo chilo di funghi freschi. Questo perché i fondi contengono nutrienti essenziali come azoto, cellulosa e lignina, fondamentali per la crescita del micelio (l'apparato vegetativo dei funghi). La preparazione del caffè, inoltre, sterilizza parzialmente i funghi, riducendo così il rischio di contaminazioni.
La coltivazione: passaggi principali
La coltivazione domestica dei funghi con questo metodo è abbastanza semplice. Con dei kit già pronti o con piccoli esperimenti casalinghi, tutti possono provare a coltivare funghi freschi direttamente in cucina. Vediamo i passaggi principali da seguire. Innanzitutto, bisogna partire dalla raccolta dei fondi di caffè freschi (da utilizzare possibilmente entro 24 ore). Quindi, bisogna preparare il substrato, mescolando i fondi di caffè con paglia o segatura. Successivamente, va aggiunto il micelio del fungo ostrica (si può acquistare online o presso negozi specializzati). A questo punto, il composto va conservato in un sacchetto o recipiente forato, che faccia circolare l'aria. Molto importante, naturalmente, è il periodo di incubazione, che deve avvenire in ambienti umidi e bui, magari spruzzando un po' d'acqua (non troppa) di tanto in tanto. Dopo due-tre settimane inizieranno a spuntare i funghi. Basterà attendere che si formino del tutto e crescano per poi raccoglierli e gustarli.
Una pratica sostenibile
Utilizzare i fondi di caffè come substrato per funghi è un esempio concreto di economia circolare. Tale metodo, innanzitutto, riutilizza un prodotto di scarto facilmente reperibile, in quanto è disponibile in enorme quantità quotidianamente. Così, di conseguenza, si determina una riduzione dei rifiuti organici e degli sprechi. Inoltre, questa buona pratica produce cibo locale, sostenibile e a impatto zero. E c'è di più, perché il substrato esausto può diventare, a sua volta, fertilizzante naturale per orti e piante.
Una tecnica sempre più diffusa
Sempre più aziende stanno integrando questa tecnica nella loro filiera: dai fondi di caffè nascono funghi, poi compost e fertilizzanti naturali e, infine, nuove coltivazioni. Una tecnica che dà il giusto riconoscimento ai fondi di caffè, che rappresentano un’opportunità di innovazione, sostenibilità e produzione di cibo fresco. Va anche detto che, oltre ai funghi, con i fondi di caffè si possono coltivare anche piante aromatiche (basilico, menta e rosmarino), ortaggi e frutta in vaso (come pomodori e fragole) e piante acidofile (come azalee e ortensie). I fondi di caffè, dunque, permettono di generare un ciclo virtuoso che punta a un futuro più rispettoso del pianeta.
