Caffè e caldo: tre miti da sfatare (e perché puoi berlo anche in estate)

Chicche di caffè

Le temperature hanno già raggiunto punte importanti e fioccano le indicazioni su come alimentarsi e cosa bere. Nutrirsi bene, mangiare frutta, bere tanta acqua sono tra i consigli più diffusi, insieme ovviamente all'invito a non uscire nelle ore più calde. A proposito di bevande, con le alte temperature, ci si chiede come comportarsi riguardo al rito irrinunciabile dell'espresso caldo: ha senso bere caffè? Ci disidrata? Ci scalda troppo? E perché, nonostante tutto, continuiamo a desiderarlo anche in pieno luglio? Proviamo a tranquillizzare gli ansiosi e a sfatare tre principali miti sul consumo del caffè caldo in estate.

Mito 1: il caffè scalda? Sì, ma meno di quanto si pensi

È certamente vero che la caffeina stimola il metabolismo e quindi ci fa “bruciare” un po’ di più. Studi recenti, però, hanno dimostrato che, anche quando il caffè viene assunto prima di uno sforzo fisico in ambienti caldi, l’aumento della temperatura corporea è minimo. Si parla di circa 0,2–0,6 °C. In poche parole, non è vero che ci si scalda eccessivamente o che ci si trasforma in una stufa. Se si avverte troppo caldo dopo aver bevuto un espresso, è molto più probabile che sia colpa dell'umidità o della troppa esposizione al sole. Non certo della tazzina che avete appena sorseggiato.

Mito 2: il caffè produce disidratazione? Non come si crede

Per anni si è sostenuto che il caffè comporta disidratazione. Anche in questo caso, siamo in presenza di un falso mito. Ci sono studi, condotti anche in ambienti caldi, che hanno dimostrato che, bere fino a 4-5 tazzine al giorno, non produce un particolare effetto diuretico. La caffeina, infatti, può aumentare leggermente la diuresi (cioè farci fare più pipì), ma non al punto da minacciare l’idratazione. A maggior ragione, se si accompagna il caffè con un bicchiere d’acqua (come si fa ad esempio in Italia). Va detto anzi che, in contesti normali, il caffè può essere considerato una fonte di liquidi al pari del tè o del latte.

Mito 3: “D’estate non ha senso berlo” 

Molti pensano in generale che, con le alte temperature, sia meglio non bere caffè. Altro mito da sfatare. Il caffè estivo, infatti, è ancora più importante per molti. Perché, sia sul piano fisiologico che mentale e sociale, è un rito del tutto positivo. La caffeina, infatti, innanzitutto ci dà energie fisiche proprio quando il caldo ci rallenta. In secondo luogo, migliora la nostra attenzione mentale, nei pomeriggi estivi lenti e sonnolenti. Infine, stimola la dopamina, il neurotrasmettitore della motivazione e del buonumore. Insomma, anche sotto il sole, la voglia di caffè è più psicologica che termica — e ha perfettamente senso berlo. Poi, va ricordato che in alcune culture che vivono in territori dal clima caldo (come ad esempio Marocco, India o Sudan), si beve caffè (o tè) bollente anche in estate. Questo perché le bevande calde stimolano la sudorazione, che aiuta a raffreddare il corpo in ambienti secchi. In zone come l'Italia, invece, con afa e umidità elevate (soprattutto al Sud), si opta anche per le versioni fredde. Come il caffè freddo, shakerato, "on the rocks", salentino (con ghiaccio e latte di mandorla), oppure dentro una buona granita al caffè. Magari una mezza con panna, tipica di Messina.

Insomma, il caffè d’estate non è un nemico: non disidrata, non ci trasforma in termosifoni ambulanti e, anzi, ci aiuta a restare svegli, lucidi e perfino simpatici. Nonostante il caldo! Quindi, anche in pieno luglio, sotto l’ombrellone, nessuna timidezza: se hai voglia di un bel caffè caldo, bevilo pure. Al limite accompagnalo con un po’ d’acqua. Così da aumentare ulteriormente il piacere di un buon espresso.

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