Alle origini del cappuccino

Chicche di caffè

È il protagonista indiscusso, insieme al caffè, della colazione all'italiana. La sua soffice schiuma ci accoglie e ci apre la strada verso il gustoso mix di latte e caffè che ne costituisce l'essenza. È nato nel nostro Paese, ma presto è diventato una bevanda amata in tutto il mondo, spesso bevuta anche in altri momenti della giornata. Di chi parliamo? Naturalmente del cappuccino, della passione che ruota attorno a questa bevanda, al suo gusto e alle sue particolari caratteristiche. Un prodotto italiano che ha una lunga storia che, come accade in questi casi, si mischia con leggende e versioni più meno credibili.

Alle origini del nome

Il nome cappuccino viene fatto risalire al colore che ricorda il saio dei frati cappuccini. A tal proposito, una leggenda molto diffusa racconta che tutto nacque grazie a un frate cappuccino, padre Marco D'Aviano. Nel 1683, questo frate sarebbe stato inviato a Vienna da papa Innocenzo XI allo scopo di convincere le potenze europee a coalizzarsi contro i turchi. In poche parole, il Vaticano era preoccupato dall'assedio condotto dagli Ottomani, di religione musulmana, al continente europeo. Per questa sua missione, padre D'Aviano, riconosciuto come colui che salvò l'Europa dal pericolo turco-musulmano, è stato recentemente beatificato. Pare che, durante la sua visita a Vienna, egli ordinò un caffè in una caffetteria. Avendo trovato troppo forte e amaro il gusto di quella bevanda, chiese qualcosa per addolcirla. Gli venne servito del latte, che lui mischiò al caffè, dando alla bevanda un colore simile a quello del saio. Sempre la leggenda narra che il cameriere, a quel punto, abbia esclamato: "Kapuziner!". Da qui, l'origine del nome.

Tra storia e leggenda

In realtà, però, ci sono anche altre storie sulla nascita del cappuccino. Un'altra leggenda parla di un caffettiere viennese, Franciszek Jerzy Kulczycki, che era stato un soldato delle truppe austriache. Nel 1685, nella sua caffetteria, serviva il caffè di cui si era impossessato, in quanto abbandonato dai turchi in fuga dal loro accampamento. Lo addolciva con l'aggiunta di latte e miele. In realtà, però, sembra che a Vienna si usasse la panna e non il latte e che la versione più simile a quella attuale del cappuccino sia nata dopo. Dove? In Italia, in Friuli Venezia Giulia, tra il Settecento e l'Ottocento. Ma fu solo nel XX secolo, con l'avvento delle macchine da caffè, che la bevanda assunse l'attuale forma, grazie alla preparazione della schiuma da latte attraverso il beccuccio a vapore. Quindi, al di là delle presunte origini viennesi, sono stati gli italiani a rendere il cappuccino, così come lo conosciamo, famoso in tutto il mondo.

La preparazione

Il cappuccino è una bevanda composta da caffè e latte montato. Ne esistono diverse varianti, ma la più nota, quella classica, ha delle regole di preparazione molto precise. Il segreto nella preparazione del cappuccino è il giusto equilibrio tra la quantità di caffè e il latte montato. La schiuma è la sua caratteristica più riconoscibile e importante. Di solito si prepara con circa 125 ml di latte e 25 ml di caffè. La schiuma viene preparata attraverso un beccuccio a vapore o un montalatte. Deve essere densa e costituire circa un terzo della tazza. Sopra la schiuma si può aggiungere una spolverata di cacao o di cannella. Negli ultimi anni, si è diffusa la pratica del latte art, una tecnica per decorare la schiuma con disegni vari e rendere unico il cappuccino e l'esperienza del suo consumo.

Indipendentemente dalla sua storia e dalle sue varianti, il cappuccino è oggi una vera eccellenza italiana!

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