Il caffè e i suoi illustri estimatori

Chicche di caffè

Da quando il caffè, partendo dal Medio Oriente, si è diffuso in Europa e nel resto del mondo, sono passati molti secoli. Un lungo cammino che ha attraversato la storia e l'ha riempita di quell'aroma che oggi è diventato passione irrinunciabile, rito quotidiano, cultura. Un cammino che ha conosciuto una evoluzione naturale sia nei metodi di estrazione che nelle abitudini di consumo. Moka, macchine per caffè, cialde, capsule: cambiano gli strumenti e le modalità, ma non cambia il desiderio di bere un buon caffè. Quando si avvicinano le labbra e il naso alla tazzina si percorre ogni volta una lunga storia che accomuna tutti, persone semplici e personaggi illustri. 

Ispirazione per compositori 

Tra gli illustri estimatori di questa amata bevanda, ci sono celeberrimi compositori, per la cui musica il caffè è stato fonte di ispirazione. Giuseppe Verdi, ad esempio, lo definiva "un balsamo per cuore e spirito". È bello immaginare che il caffè abbia accompagnato il suo lavoro di composizione del Nabucco, con l'eterna Va pensiero. Chi ha dedicato esplicitamente un'opera al caffè è il compositore tedesco Bach, che ha realizzato la sua cantata dal titolo Coffee Cantata. Anche Beethoven amava perdutamente questa bevanda, con una particolare fissazione: doveva essere preparata con 60 grani esatti. Non uno in più, non uno in meno. 

Il caffè, i filosofi e gli artisti 

Se non bastano gli esempi di milioni di lavoratori e studenti che, per avere un cervello più attivo, bevono caffè, ci pensa la filosofia a ribadire questo legame. Sono diversi, infatti, i filosofi e i pensatori che ne hanno sottolineato l'importanza. Come Kierkegaard, che versava caffè bollente su una piramide di zucchero in una delle sue 50 tazze, scelta sulla base di un preciso principio filosofico. O come il filosofo scozzese Mackintosh, secondo il quale "il potere della mente di un uomo è direttamente proporzionale alla quantità di caffè che beve". Ma anche Voltaire era un grande consumatore di caffè, che beveva insieme al cioccolato. Per andare ai filosofi dei giorni nostri, non possiamo non citare Luciano De Crescenzo. Un pensatore illustre di quella Napoli che ha unito il caffè alla gioia e alla solidarietà. "Quando un napoletano - diceva De Crescenzo - è felice per qualche ragione, invece di pagare un solo caffè, quello che berrebbe lui, ne paga due, uno per sé e uno per il cliente che viene dopo. È come offrire un caffè al resto del mondo". Parlando di Napoli e di caffè, vengono subito in mente Eduardo De Filippo e Totò, che al caffè hanno dedicato monologhi e scene indimenticabili. 

Letterati e poeti innamorati del caffè

Le notti a scrivere, l'ispirazione da trovare, i capolavori da consegnare alla storia: per letterati e poeti il caffè è un compagno fedele. Per qualcuno, come Honorè de Balzac, anche troppo, se pensiamo che ne beveva 50 al giorno, sostenendo che ciò lo aiutasse a scrivere. Anche poeti come Rimbaud o Eliot hanno reso manifesto il loro amore per questa amata bevanda. Rimbaud ne sottolineava il gusto divino, Eliot affermò di aver misurato la sua vita "a cucchiaini di caffè", dimostrando di esserne un convinto consumatore. Volgendo nuovamente lo sguardo a Napoli, anche il poeta e scrittore Erri De Luca ha omaggiato il caffè e il suo ruolo positivo. "A riempire una stanza – sostiene De Luca - basta una caffettiera sul fuoco". Di sicuro, il caffè ha riempito la storia del mondo moderno, accomunando tutti gli individui, indipendentemente dalla loro fama.

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