Una nuova ricerca rivela: il caffè fa bene al cuore

Chicche di caffè

Il tema degli effetti benefici del caffè sulla salute è stato affrontato tante volte, negli anni, dalla comunità scientifica. Se sull'impatto positivo della caffeina su alcuni ambiti del nostro organismo c'è un certo accordo, su altri aspetti legati alla salute umana spesso si dibatte. Sicuramente, uno di quelli più discussi è quello che riguarda il rapporto tra il caffè e l'apparato cardiovascolare. Di recente, una ricerca australiana ha fatto emergere importanti novità, giungendo a una conclusione precisa: il caffè fa bene al cuore!

I risultati della ricerca 

La ricerca è stata coordinata dalla Baker Heart and Diabetes Research Institute di Melbourne e poi pubblicata sull'European Journal of Preventive Cardiology. Secondo gli studiosi, bere due o tre tazze di caffè al giorno, di qualsiasi tipo, risulta essere associato a una maggiore durata della vita. Inoltre, ciò determina un minore rischio di insorgenza di malattie cardiovascolari. "I risultati - sottolinea Peter Kistler, uno degli studiosi - suggeriscono che l'assunzione da lieve a moderata di caffè macinato, istantaneo e decaffeinato dovrebbe essere considerata parte di uno stile di vita sano". In poche parole, rispetto a chi non beve caffè, coloro i quali ne assumono una quantità minima giornaliera hanno una migliore salute cardiaca. 

Le caratteristiche della ricerca

Lo studio, durato 12 anni e mezzo, ha analizzato i dati di un campione di 449.563 partecipanti tra i 40 e i 69 anni. Tutte persone che, all'inizio dell'osservazione, non avevano particolari problemi cardiaci. Il 6,2% di questo campione analizzato, nel corso dei 12 anni e mezzo, è deceduto. Mentre solo nel 9,6% del campione è emersa una patologia cardiovascolare. Lo studio ha rilevato, pertanto, che il rischio di malattia e di mortalità si abbassava notevolmente tra i consumatori moderati di caffè. L'incidenza, infatti, di aritmie, malattie cardiovascolari e morte, rispetto ai non bevitori, è risultata molto più bassa.

Abbassamento dei rischi per tipologia di caffè 

L'effetto positivo vale in generale per tutti i caffè, ma a seconda della tipologia ci possono essere delle riduzioni maggiori o minori di rischio. Così, ad esempio, il rischio di morte per i consumatori di caffè si riduceva del 27% per chi usava il macinato, del 14% per il decaffeinato e dell'11% per l'istantaneo. Oppure, il rischio di insorgenza di malattie cardiovascolari si riduceva del 20% per il caffè macinato, del 9% per l'istantaneo e del 6% per il decaffeinato. Riguardo al decaffeinato, va detto che, a differenza del macinato e dell'istantaneo, esso non è stato associato a una riduzione delle aritmie, come la fibrillazione atriale. Infine, secondo le indagini, una maggiore riduzione del rischio è stata rintracciata in persone che consumavano da quattro a cinque tazze al giorno di caffè macinato (-17%) e da due a tre al giorno di caffè istantaneo (-12%). Insomma, secondo lo studio bere caffè è più sano che non berne. Perché la caffeina ha proprietà antiossidanti e antinfiammatorie e riduce il rischio di fibrillazione atriale. Oltre a mettere di buon umore, aumentare i livelli di energia e il metabolismo, contribuendo a bruciare grassi. 

Insomma, unito a uno stile di vita sano e assunto nella giusta quantità, il caffè ci aiuta a vivere meglio e più a lungo. Lo dice anche la scienza!

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